martedì 27 gennaio 2015

Mostra fotografica “THIS IS STREET PHOTOGRAPHY”


Presentano


MIGNON

THIS IS STREET PHOTOGRAPHY”
Respect Others - No Web - No Flash!


Inaugurazione sabato 28 febbraio 2015 alle 18.30


Presso VILLA ROBERTO BASSI RATHGEB
Via Appia Monterosso 52 Abano Terme (PD)

Dal 1 al 15 marzo 2015

INGRESSO LIBERO


“La volontà dell’Amministrazione Comunale di Abano Terme di proseguire una collaborazione che si è dimostrata fruttuosa e sinergica fin dalla prima edizione della Mostra ideata con il Gruppo Mignon, unita al lavoro di uno staff di artisti e collaboratori che hanno saputo idearla e rappresentarla con grande suggestione, ha registrato un importante successo e un afflusso sempre maggiore di visitatori. Così il territorio termale, e non solo, è stato sensibilizzato sull’Arte della Fotografia e migliaia di persone da tutto il Veneto ma anche da altre Regioni hanno visitato la Mostra in un crescendo di interesse e coinvolgimento che dimostra come in “questa” fotografia sia facile e naturale ritrovare la quotidianità dei gesti comuni, delle cose semplici che scandiscono una giornata qualsiasi, incontri, coincidenze, passeggiate, pause. Come tutte le Arti, anche la Fotografia ha bisogno di persone e luoghi che le diano il giusto valore, che ne permettano una idonea rappresentazione, una “mostra” appunto. Iniziata tre anni fa, questa collaborazione è diventata un appuntamento fisso e atteso. Le mostre restano solo un ricordo ma la sensibilità e la lungimiranza degli organizzatori hanno fatto sì che per ogni mostra venisse pubblicato un libro che testimoni nel tempo l'impegno culturale del Comune e del Gruppo Mignon per la valorizzazione del territorio di Abano Terme e della Fotografia”.

Dopo le mostre personali di Leonio Berto, Fatima Abbadi e Ferdinando Fasolo, torna una mostra collettiva di Mignon dedicata alla Street Photography. Il nostro gruppo si occupa di fotografia di strada come collettivo da ormai vent’anni e non ci siamo mai preoccupati di voler definire nel dettaglio quello che riteniamo il più indefinibile dei generi fotografici: per noi significa esprimersi attraverso le immagini, è un modo di essere e vivere la Fotografia.
Tuttavia è arrivato per Mignon il momento di dire quello che pensa: vogliamo fornire un contributo di riflessione su ciò che è la fotografia di strada, e cosa non lo è di sicuro.
La Street Photography trova i suoi riferimenti nella tradizione fotografica dei Grandi Maestri e vuole rappresentare l’Uomo rendendogli omaggio, mostrando la “normalità” come qualcosa di eccezionale e usando la fotografia come “ricerca dell’altro” che diventa “ricerca interiore”. Una Fotografia, quindi, che ha contenuto e che, oltre ad essere “una storia”, ha la capacità di sedimentare e “fare storia”. E’ la Fotografia di chi cerca di imparare dalle lezioni di quelli che lo hanno preceduto, di chi si confronta apertamente e direttamente con gli altri e ama vedere le mostre con gli originali, stampare le proprie immagini, documentarsi nei libri fotografici, di chi omaggia ogni sconosciuto quando gli scatta una foto. E’ una Fotografia che non ricerca l’originalità e la provocazione a tutti i costi, ma che risulta intramontabile nella sua funzione di linguaggio condiviso. E’ la Fotografia che cerchiamo di fare da vent’anni.
Tuttavia si è sviluppato un modo diverso di intendere il genere, in voga sopratutto nel Web, nel quale non sono tanto le persone a essere al centro della ricerca del fotografo ma è piuttosto un certo gusto morboso per “l’altro” inteso come “diverso”, come “soggetto intrigante”, oggetto di uno “sguardo” che non vuole capire e conoscere ma che osserva senza vedere. Una fotografia che sembra quasi ampliare le distanze più che ridurle, nella quale è l’eccezionale a essere riportato a una condizione di normalità, ma in chiave svilente. Se la fotografia di strada, quella che si propone come interprete del mondo reale, si rifà al lavoro del miglior fotogiornalismo e alla pagina memorabile della fotografia umanista sopratutto francese, fino ad arrivare alla vera e propria Street Photography americana degli anni cinquanta e sessanta, i “nuovi streeter” si rifanno a figure considerate da molti addirittura “mitiche”: autori come Bruce Gilden per i quali sparare in faccia alla gente il flash e addirittura aggredirla verbalmente rappresenta la norma. Cercano "cose strane", "fatti strani", "gesti stravaganti". Niente poesia, niente phatos, niente lirismo. Molti inoltre non sono minimamente interessati all'Uomo in quanto tale, ma cercano solo stranezze e coincidenze (di forma, cromatiche, gestuali). Nel Web impazzano tutorial e consigli confondendo la Street con il reportage e addirittura con il classico ritratto, anche se di perfetti sconosciuti. Ma la cosa più grave è che queste persone sono assolutamente irrispettose degli altri, rendendo decisamente meno edificante la figura del fotografo di strada come esempio di valore sociale; una piaga da combattere, se non altro per il diritto che abbiamo di non essere confusi con “loro” quando andiamo a fare le nostre fotografie.
E’ un’epoca, quella che stiamo vivendo, in cui il mondo delle immagini sembra prendere il sopravvento sull’immaginario che le dovrebbe ispirare. E' diventato troppo facile scattare fotografie che, anche quando tecnicamente ineccepibili, spesso non hanno la capacità di suggerire nulla che vada oltre la superficie del supporto che le contiene. Forse ancora, in modo particolare per la fotografia di strada, il suo essere in questi anni “di moda” non trova ragione nel significato profondo che il mezzo porta con sé sin dall’epoca della sua invenzione: quel rapporto intimo e indissolubile con il Tempo “istantaneo”, che la Fotografia ferma nel momento dello scatto e contemporaneamente rende eterno; come ha scritto Naomi Rosenblum a proposito di un nostro lavoro: “Immagini capaci di sottolineare i nostri sentimenti nei confronti del mondo in cui viviamo devono contenere qualcosa di più di un mero soggetto intrigante”. In questa frase, alcuni termini appaiono particolarmente significativi: “qualcosa di più di un mero soggetto intrigante”. Essi descrivono proprio i limiti, concettuali e pratici, che porta con sé un certo modo di intendere la fotografia di strada.
Tanta confusione sull’argomento è dovuta senz’altro ai canali di diffusione delle informazioni, e all’uso indiscriminato che molti ne fanno. Il problema fondamentale sta nel fatto che molta informazione di basso profilo (che non significa formazione!) si è spostata sul Web. Libri e riviste di settore, un tempo strumenti chiave per la formazione del fotografo, oggi sono sempre più disinvoltamente sostituiti con pagine di siti, blog e social network, alla ricerca di “notizie” facili e veloci quanto, troppo spesso, discutibili nei contenuti. Se un buon libro, oltre ad essere frutto della ricerca dell’autore, è da sempre sottoposto al vaglio della critica dei lettori, il Web è invece una specie di “far west”. In Internet, spesso le informazioni non prendono corpo alla luce di una selezione critica ma vengono valorizzate solo perché “cliccate” e “condivise” da molti. Alla qualità della notizia si sostituisce quindi la quantità. In questo modo, troppo spesso, informazioni errate ed esempi distorti prendono il sopravvento. Come evidenziato da Riccardo Falcinelli nel suo “Critica portatile al visual design”, un’immagine è soprattutto “l’uso che se ne fa”; nel momento stesso in cui le fotografie vengono inserite in strumenti di “condivisione inconsapevole” come Flickr (o similari) sono automaticamente “consumate”.
La mostra “THIS IS STREET PHOTOGRAPHY. Respect the Others - No Web - No Flash!” vuole pertanto proporre uno sguardo “consapevole” sulla fotografia di strada, lontano dalle mode, tipico del linguaggio Mignon e della grande tradizione, creando un percorso visivo nel quale le immagini sono accostate l'una all'altra in modo armonico, e non per autore, costringendo l'osservatore a una lettura più efficace di questo linguaggio fotografico.
 Fotografie di: Fatima Abbadi - Leonio Berto - Michelangelo Cao - Ferdinando Fasolo - Mauro Minotto - Giorgio Pandolfo - Giampaolo Romagnosi - Davide Scapin.
MIGNON è un'associazione nata per realizzare un progetto fotografico finalizzato alla ricerca dell'uomo e del suo ambiente. Il successo di critica e l’interesse per le esposizioni del Gruppo hanno portato Mignon a occuparsi anche della promozione di manifestazioni, serate, incontri e mostre di altri fotografi. Sin dall’inizio il Gruppo ha sentito un profondo interesse nei confronti delle storiche testimonianze della fotografia con vocazione sociale: dal fondamentale lavoro realizzato dalla F.S.A. Farm Security Administration, all’ineguagliabile funzione ricoperta dalla Photo League nella crescita della cultura fotografica, fino alle migliori pagine del fotogiornalismo mondiale (LIFE e i fotografi di Magnum). Alcuni incontri con fotografi “umanisti” hanno contribuito a fornire gran vigore ed entusiasmo al progetto. Le frequentazioni con Giovanni Umicini e Walter Rosenblum hanno influenzato la poetica del Gruppo determinando un’attenzione particolare alla “Street Photography” e agli strumenti operativi da utilizzare: un bianconero essenziale, seguito dalla ripresa fino alla stampa finale. Attualmente il gruppo è diretto da Giampaolo Romagnosi, Ferdinando Fasolo, Fatima Abbadi, Giovanni Garbo e Davide Scapin.

La Città di Abano Terme presenta: THIS IS STREET PHOTOGRAPHY Respect Others – No Web - No Flash!” una mostra fotografica del GRUPPO MIGNON presso VILLA ROBERTO BASSI RATHGEB Via Appia Monterosso 52 Abano Terme (PD)
Apertura dal 1 al 15 marzo 2015
Gli orari di apertura della mostra sono i seguenti: lunedì e giovedì 9.00 - 13.00/14.30 - 17.30, martedì, mercoledì e venerdì 9.00 - 13.00; sabato e domenica 10.00 - 12.00/16.00 - 19.00.
Infoline tel. 049-8245277-275 e-mail: info@mignon.it
Web site: www.mignon.it       www.abanoterme.net


INGRESSO LIBERO

mercoledì 21 gennaio 2015

WORKSHOP DI "STREET PHOTOGRAPHY" A GEMONA DEL FRIULI (UD)


WORKSHOP DI "STREET PHOTOGRAPHY"
A GEMONA DEL FRIULI (UD)
27 - 28 febbraio / 1 marzo 2015
Presso la sede del Gruppo Fotografico Gemonese
Via C. Caneva, 90 - Gemona del Friuli (UD)




Il corso è aperto a tutti sia principianti che esperti e con qualsiasi apparecchio fotografico


È un corso intensivo nel quale vengono suggeriti, attraverso la storia della Street Photography e la conoscenza dei grandi fotografi che l'hanno fatta, nuovi stimoli per chi attraversa un fase di stanca del proprio fotografare. Ponendo l'attenzione a quello che si fotografa e imparando a essere più selettivi, si avrà modo di individuare più chiaramente il proprio percorso fotografico, per chi è alla ricerca di uno stile personale in fotografia.

Questo corso vi farà appassionare ancora di più a questa bellissima arte qual'è la Fotografia.
  




Il corso sarà così strutturato:
venerdì 27 febbraio, dalle 21.00 alle 23.00
sabato 28 febbraio, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00
domenica 1 marzo, dalle 9,00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.00

Gli interessati sono invitati a contattare per ulteriori informazioni logistiche:
Claudio: c.tuti@alice.it
per prenotazioni e per informazioni sul corso:
Ferdinando: info@mignon.it


Questi gli argomenti che verranno approfonditi:

Cos’è la Street Photography ?
Per quanto indefinibile possa essere il genere bisogna comunque distinguerlo dalla fotografia documentaria e sociale poiché, se i risultati possono essere gli stessi, è l’approccio del fotografo ad essere completamente diverso.
Sono molti i fotografi che hanno lasciato un segno su questa strada e bisogna distinguerli, fra inconsapevoli e consapevoli, di far parte di un certo modo di intendere la fotografia.

Mezzi operativi.
Descrizione degli apparecchi digitali e analogici e pellicole in base ai risultati che si desiderano ottenere.

Sistemi di ripresa e approccio.
In questo genere è importante conoscere alcune norme comportamentali e delle tecniche operative che permettano al fotografo di passare il più possibile inosservato.

Storia e origini della Street Photography.
Si può dire che il genere è nato con la fotografia ma che ha potuto esprimersi solo con l’avvento di apparecchi versatili ed emulsioni veloci.

Street Photography e diritto.
È opportuno essere al corrente delle leggi sui divieti a fotografare, soprattutto per non subire abusi di potere da chicchessia, contro il proprio diritto ad esprimersi liberamente.

Multivisioni.
Visione di alcuni lavori multimediali a cura del gruppo Mignon.

Fotografie originali.
Come esempio di presentazione, scelta e cura dei materiali oltre che un discorso sul valore nel seguire tutte le fasi operative dalla ripresa alla camera oscura.

Documenti.
È importante dare un senso al proprio lavoro organizzandolo per essere proposto in mostre o libri.

Formazione perenne.
Qualunque siano i risultati non ci si deve mai ritenere arrivati. Tenersi sempre informati sulle novità, studiare sui testi, visitare le mostre, confrontarsi con gli altri, il bello non è arrivare, ma partire sempre!

Uscita.

Visione e discussione immagini dei partecipanti


mercoledì 14 gennaio 2015

"Ritratti" Fotografie di Fatima Abbadi

La femminilità è un linguaggio delicato e impalpabile. Non è un corpo esposto o una bellezza incarnale ma piuttosto un insieme di emozioni e sensazioni che la rendono unica. Purtroppo in tempi moderni spesso la gente associa la femminilità con i classici cliché imposti e dettati dalla società, scambiando la femminilità con il linguaggio del corpo esposto nudo e crudo; dando un’immagine errata della donna.

Con i "Ritratti/Portraits" la fotografa non intende esibire i corpi femminili, ma vorrebbe che lo spettatore cercasse di dialogare con il soggetto alla scoperta della femminilità perduta dei nostri tempi.

Fatima Abbadi è una fotografa free lance italo - giordana - palestinese. Nata e cresciuta ad Abu Dhabi, trasferitasi in seguito in Giordania per terminare gli studi obbligatori, vive e Padova dal 1997, dove si è svolta la sua formazione accademica. La passione per la fotografia la conduce, nel 2007, a seguire un corso di perfezionamento presso il Gruppo Mignon, nel quale due anni dopo entra a far parte. Scatta le sue fotografie con il metodo tradizionale analogico, realizzandone personalmente lo sviluppo in camera oscura.

Mignon è un’associazione fotografica culturale nata nel 1995 da un’idea di Giampaolo Romagnosi che, assieme a Ferdinando Fasolo, è il promotore di tutte le attività del gruppo. Mignon ha come motivo dominante la volontà di proporre uno sguardo sull’uomo e il suo ambiente. Non si tratta di un gruppo in cui ogni componente cerca “il suo specifico spazio”, ma di un progetto prettamente fotografico che tralascia “individualismi” tipici di tanta fotografia. Il successo di critica e l’interesse per le esposizioni del gruppo hanno portato Mignon a occuparsi anche della promozione di manifestazioni, serate, incontri e mostre di altri fotografi. L'associazione è nata realizzando un progetto fotografico finalizzato alla rivalutazione delle piccole cose che appartengono alla quotidianità, fissando come unico vincolo la ripresa e la stampa in rigoroso bianco e nero. “Piccole cose” che ruotano tutte intorno all’Uomo e all'ambiente, sono il cuore della ricerca del Gruppo Mignon. Sin dall’inizio, vi è un profondo interesse nei confronti delle storiche testimonianze della fotografia con vocazione sociale; dal fondamentale lavoro realizzato dalla F.S.A. Farm Security Administration, all'ineguagliabile funzione ricoperta dalla Photo League nella crescita della cultura fotografica fino alle migliori pagine del foto giornalismo mondiale (LIFE e i fotografi di Magnum). Alcuni incontri con fotografi “umanisti” hanno contribuito a fornire gran vigore ed entusiasmo al progetto del gruppo. Le frequentazioni con Giovanni Umicini, hanno influenzato la poetica del gruppo determinando un’attenzione particolare alla “Street Photography” e agli strumenti operativi da utilizzare: un bianconero essenziale, seguito dalla ripresa fino alla stampa finale. Il prodotto di ciò, sul piano dell’immagine, è una forte economia visiva che lambisce quello “sguardo documentario” proprio della fotografia sociale (www.mignon.it).

PIZZERIA RISTORANTE AL CARMINE,
Piazza Francesco Petrarca 8, Padova. 
Tel. 049.8764952
Dal 3 gennaio al 28 febbraio 2015 negli orari di apertura nel locale
Catalogo: “Orientalismi Paralleli”, edizioni Mignon / Le Rondini