Presentano
MIGNON
“THIS IS STREET PHOTOGRAPHY”
Respect Others - No Web - No Flash!
Inaugurazione sabato 28 febbraio 2015 alle 18.30
Presso VILLA ROBERTO BASSI RATHGEB
Via Appia Monterosso 52 Abano Terme (PD)
Dal 1 al 15 marzo 2015
“La
volontà dell’Amministrazione Comunale di Abano Terme di proseguire una
collaborazione che si è dimostrata fruttuosa e sinergica fin dalla prima
edizione della Mostra ideata con il Gruppo Mignon, unita al lavoro di uno staff
di artisti e collaboratori che hanno saputo idearla e rappresentarla con grande
suggestione, ha registrato un importante successo e un afflusso sempre maggiore
di visitatori. Così il territorio termale, e non solo, è stato sensibilizzato
sull’Arte della Fotografia e migliaia di persone da tutto il Veneto ma anche da
altre Regioni hanno visitato la Mostra in un crescendo di interesse e
coinvolgimento che dimostra come in “questa” fotografia sia facile e naturale
ritrovare la quotidianità dei gesti comuni, delle cose semplici che scandiscono
una giornata qualsiasi, incontri, coincidenze, passeggiate, pause. Come tutte
le Arti, anche la Fotografia ha bisogno di persone e luoghi che le diano il
giusto valore, che ne permettano una idonea rappresentazione, una “mostra”
appunto. Iniziata tre anni fa, questa collaborazione è diventata un
appuntamento fisso e atteso. Le mostre restano solo un ricordo ma la
sensibilità e la lungimiranza degli organizzatori hanno fatto sì che per ogni
mostra venisse pubblicato un libro che testimoni nel tempo l'impegno culturale
del Comune e del Gruppo Mignon per la valorizzazione del territorio di Abano
Terme e della Fotografia”.
Dopo le
mostre personali di Leonio Berto, Fatima Abbadi e Ferdinando Fasolo, torna una
mostra collettiva di Mignon dedicata alla Street Photography. Il nostro
gruppo si occupa di fotografia di strada come collettivo da ormai
vent’anni e non ci siamo mai preoccupati di voler definire nel dettaglio quello
che riteniamo il più indefinibile dei generi fotografici: per noi significa
esprimersi attraverso le immagini, è un modo di essere e vivere la Fotografia.
Tuttavia
è arrivato per Mignon il momento di dire quello che pensa: vogliamo
fornire un contributo di riflessione su ciò che è la fotografia di strada, e
cosa non lo è di sicuro.
La Street
Photography trova i suoi riferimenti nella tradizione fotografica dei Grandi
Maestri e vuole rappresentare l’Uomo rendendogli omaggio, mostrando la
“normalità” come qualcosa di eccezionale e usando la fotografia come “ricerca
dell’altro” che diventa “ricerca interiore”. Una Fotografia, quindi, che ha
contenuto e che, oltre ad essere “una storia”, ha la capacità di sedimentare e
“fare storia”. E’ la Fotografia di chi cerca di imparare dalle lezioni di
quelli che lo hanno preceduto, di chi si confronta apertamente e direttamente
con gli altri e ama vedere le mostre con gli originali, stampare le proprie
immagini, documentarsi nei libri fotografici, di chi omaggia ogni sconosciuto
quando gli scatta una foto. E’ una Fotografia che non ricerca l’originalità e la
provocazione a tutti i costi, ma che risulta intramontabile nella
sua funzione di linguaggio condiviso. E’ la Fotografia che cerchiamo di fare da
vent’anni.
Tuttavia si
è sviluppato un modo diverso di intendere il genere, in voga sopratutto nel
Web, nel quale non sono tanto le persone a essere al centro della ricerca del
fotografo ma è piuttosto un certo gusto morboso per “l’altro” inteso come
“diverso”, come “soggetto intrigante”, oggetto di uno “sguardo” che non vuole
capire e conoscere ma che osserva senza vedere. Una fotografia che sembra quasi
ampliare le distanze più che ridurle, nella quale è l’eccezionale a essere
riportato a una condizione di normalità, ma in chiave svilente. Se la
fotografia di strada, quella che si propone come interprete del mondo reale, si
rifà al lavoro del miglior fotogiornalismo e alla pagina memorabile della
fotografia umanista sopratutto francese, fino ad arrivare alla vera e propria Street
Photography americana degli anni cinquanta e sessanta, i “nuovi streeter” si
rifanno a figure considerate da molti addirittura “mitiche”: autori come Bruce
Gilden per i quali sparare in faccia alla gente il flash e addirittura
aggredirla verbalmente rappresenta la norma. Cercano "cose strane",
"fatti strani", "gesti stravaganti". Niente poesia, niente
phatos, niente lirismo. Molti inoltre non sono minimamente interessati all'Uomo
in quanto tale, ma cercano solo stranezze e coincidenze (di forma, cromatiche,
gestuali). Nel Web impazzano tutorial e consigli confondendo la Street con il
reportage e addirittura con il classico ritratto, anche se di perfetti
sconosciuti. Ma la cosa più grave è che queste persone sono assolutamente
irrispettose degli altri, rendendo decisamente meno edificante la figura del
fotografo di strada come esempio di valore sociale; una piaga da combattere, se
non altro per il diritto che abbiamo di non essere confusi con “loro” quando
andiamo a fare le nostre fotografie.
E’
un’epoca, quella che stiamo vivendo, in cui il mondo delle immagini sembra
prendere il sopravvento sull’immaginario che le dovrebbe ispirare. E' diventato
troppo facile scattare fotografie che, anche quando tecnicamente ineccepibili,
spesso non hanno la capacità di suggerire nulla che vada oltre la superficie
del supporto che le contiene. Forse ancora, in modo particolare per la
fotografia di strada, il suo essere in questi anni “di moda” non trova ragione
nel significato profondo che il mezzo porta con sé sin dall’epoca della sua
invenzione: quel rapporto intimo e indissolubile con il Tempo “istantaneo”, che
la Fotografia ferma nel momento dello scatto e contemporaneamente rende eterno;
come ha scritto Naomi Rosenblum a proposito di un nostro lavoro: “Immagini
capaci di sottolineare i nostri sentimenti nei confronti del mondo in cui
viviamo devono contenere qualcosa di più di un mero soggetto intrigante”. In
questa frase, alcuni termini appaiono particolarmente significativi: “qualcosa
di più di un mero soggetto intrigante”. Essi descrivono proprio i limiti,
concettuali e pratici, che porta con sé un certo modo di intendere la
fotografia di strada.
Tanta
confusione sull’argomento è dovuta senz’altro ai canali di diffusione delle
informazioni, e all’uso indiscriminato che molti ne fanno. Il problema
fondamentale sta nel fatto che molta informazione di basso profilo (che non
significa formazione!) si è spostata sul Web. Libri e riviste di settore, un
tempo strumenti chiave per la formazione del fotografo, oggi sono sempre più
disinvoltamente sostituiti con pagine di siti, blog e social network, alla
ricerca di “notizie” facili e veloci quanto, troppo spesso, discutibili nei
contenuti. Se un buon libro, oltre ad essere frutto della ricerca dell’autore,
è da sempre sottoposto al vaglio della critica dei lettori, il Web è invece una
specie di “far west”. In Internet, spesso le informazioni non prendono corpo
alla luce di una selezione critica ma vengono valorizzate solo perché
“cliccate” e “condivise” da molti. Alla qualità della notizia si sostituisce
quindi la quantità. In questo modo, troppo spesso, informazioni errate ed
esempi distorti prendono il sopravvento. Come evidenziato da Riccardo
Falcinelli nel suo “Critica portatile al visual design”, un’immagine è
soprattutto “l’uso che se ne fa”; nel momento stesso in cui le
fotografie vengono inserite in strumenti di “condivisione inconsapevole” come
Flickr (o similari) sono automaticamente “consumate”.
La mostra “THIS IS STREET PHOTOGRAPHY. Respect the
Others - No Web - No Flash!” vuole pertanto proporre uno sguardo “consapevole”
sulla fotografia di strada, lontano dalle mode, tipico del linguaggio Mignon e
della grande tradizione, creando un percorso visivo nel quale le immagini sono
accostate l'una all'altra in modo armonico, e non per autore, costringendo
l'osservatore a una lettura più efficace di questo linguaggio fotografico.
Fotografie
di: Fatima Abbadi - Leonio Berto - Michelangelo Cao - Ferdinando Fasolo - Mauro
Minotto - Giorgio Pandolfo - Giampaolo Romagnosi - Davide Scapin.
MIGNON è un'associazione nata per realizzare un
progetto fotografico finalizzato alla ricerca dell'uomo e del suo ambiente. Il
successo di critica e l’interesse per le esposizioni del Gruppo hanno portato
Mignon a occuparsi anche della promozione di manifestazioni, serate, incontri e
mostre di altri fotografi. Sin dall’inizio il Gruppo ha sentito un profondo
interesse nei confronti delle storiche testimonianze della fotografia con
vocazione sociale: dal fondamentale lavoro realizzato dalla F.S.A. Farm
Security Administration, all’ineguagliabile funzione ricoperta dalla Photo
League nella crescita della cultura fotografica, fino alle migliori pagine del
fotogiornalismo mondiale (LIFE e i fotografi di Magnum). Alcuni incontri con
fotografi “umanisti” hanno contribuito a fornire gran vigore ed entusiasmo al
progetto. Le frequentazioni con Giovanni Umicini e Walter Rosenblum hanno
influenzato la poetica del Gruppo determinando un’attenzione particolare alla
“Street Photography” e agli strumenti operativi da utilizzare: un bianconero
essenziale, seguito dalla ripresa fino alla stampa finale. Attualmente il
gruppo è diretto da Giampaolo Romagnosi, Ferdinando Fasolo, Fatima Abbadi,
Giovanni Garbo e Davide Scapin.
La Città di
Abano Terme presenta: “THIS IS
STREET PHOTOGRAPHY Respect Others – No Web - No Flash!” una mostra fotografica del
GRUPPO MIGNON presso VILLA ROBERTO
BASSI RATHGEB Via
Appia Monterosso 52 Abano Terme
(PD)
Apertura dal 1 al 15 marzo 2015
Gli orari di apertura della mostra
sono i seguenti: lunedì e giovedì 9.00 - 13.00/14.30 - 17.30, martedì,
mercoledì e venerdì 9.00 - 13.00; sabato e domenica 10.00 - 12.00/16.00 -
19.00.
INGRESSO LIBERO